giovedì 25 gennaio 2018

Il più lontano possibile



La vicenda del transatlantico tedesco St. Louis è abbastanza nota, soprattutto perché ne è stato tratto un film (La nave dei dannati, 1976). Nella primavera del 1939 partì da Amburgo per Cuba, trasportava un migliaio di profughi ebrei (soprattutto tedeschi). A Cuba non vennero fatti scendere, né poi a Miami, né in Canada.

Gli Stati Uniti non li accolsero perché nel 1924 era stata promulgata una legge che stabiliva delle quote d’ingresso. Tali quote erano fissate al 2% annuo in rapporto agli immigrati di una data nazionalità già presenti nel territorio americano. In pratica il visto d’ingresso per i profughi ebrei provenienti dalla Germania veniva stabilito all’interno della quota riservata per tutti i tedeschi che chiedevano di emigrare negli Usa.

Facciamo un passo indietro, giusto di un anno. Meno nota è la conferenza di Évian, che ebbe luogo dal 6 al 15 luglio 1938 nella località francese di Évian-les-Bains, sul Lago Lemano. Si tenne in quella località francese, e non presso Società delle Nazioni a Ginevra, poiché la Svizzera non voleva avere fastidi con la Germania nazista. Vi parteciparono 32 nazioni e 24 organizzazioni.

Era stata convocata dal presidente degli Stati Uniti d'America, Franklin D. Roosevelt, per discutere e trovare una soluzione al problema dell'aumento del numero di rifugiati ebrei provenienti non solo dalla Germania e dall’Austria naziste, ma anche dai paese dell’Est Europa come la Polonia e l’Ungheria (ricorda oggi qualcosa questa situazione?), dove già allora gli ebrei erano considerati “un problema”.

Tutti gli Stati partecipanti, ad eccezione della Repubblica Dominicana, rifiutarono di accettare rifugiati ebrei. In realtà il dittatore Trujillo mirava a rafforzare l'elemento "bianco" nel suo paese attraverso l'immigrazione (tuttavia solo 600 ebrei arrivarono ​​nella Repubblica Dominicana).

Si pensò di trasferirli in Urss, presso la Regione autonoma del Birobidzhan, in Siberia, quindi in Angola, in Madagascar. Il più lontano possibile.  

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