venerdì 20 novembre 2015

Quanti ne uccide la nostra indifferenza?


"Compiere atti inumani in nome di dio è una bestemmia". Così ha detto, con sprezzo totale della realtà storica, il capo di una chiesa che per millenni e fino all’altro ieri ha commesso e giustificato gli atti più atroci e inumani in nome di dio. Quante guerre sante hanno combattuto i papi di ogni epoca? E quanto al fanatismo odierno non ci sono solo le frange islamiche ma anche quelle cattoliche: basta sintonizzarsi su Radio Maryja. Ad ognuno i suoi dogmi e i suoi fanatici.

Che serve sapere che il Corano condanna il suicidio? Anche il cristianesimo lo condanna, ma ciò non ha impedito che nei due conflitti mondiali e in altre occasioni i preti benedicessero le truppe prima di ogni macello. Ogni esercito e ogni guerra chiama la ragione e dio dalla sua parte.

Qualunque specialista della materia potrebbe dirci in tv con quale tipo di armi – e dunque non solo con i coltelli – combatte la sua guerra santa il sedicente Califfo. Chi le produce e attraverso quali canali se le procura. Chi ha fornito le armi all’opposizione “moderata” siriana di Al Nusra, eccetera?

La Marsigliese, la bandiera francese, je suis di qua e di là: vorrò vedere nel caso Marine Le Pen diventi presidente. Trovassi uno, dico uno solo, tra questi sciocchini che solidarizzi col popolo curdo, con i familiari delle vittime dell’aereo russo, o con quelli delle vittime di Beirut.


Chiediamoci quanti innocenti ha ucciso la nostra indifferenza per le Sarajevo altrui.

2 commenti:

  1. Sta diventando la mia battaglia quotidiana questo tuo pensiero....quanto pur comprensibilmente si sia più vicini a sofferenze di popoli a noi più vicini geograficamente culturalmente etc quanto più diventa assordante il nostro silenzio riservato a tutte le altre vittime.
    Bravà...
    Roberto

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  2. Grazie, scritto benissimo, arriva dentro al cuore.
    Vorrei ricordare anche i tantissimi giovani monaci tibetani che si sono dati fuoco per protestare contro l' oppressivo regime cinese
    Piu di 43. Poi ho smesso di contare.
    Silvana

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