domenica 19 luglio 2015

Grasso alle vongole



La questione del divieto di pescare e vendere vongole sotto la taglia di 2,5 cm mi ha incuriosito ancora, anche perché sul Corriere ne parla Aldo Grasso in un articolo disinformato nel quale peraltro non si capisce che cavolo voglia dire, nel senso che la butta in caciara.

Ed è così che scopro che il divieto, cioè la fissazione della taglia a 2,5 cm, risale alla fine degli anni Sessanta, misura poi recepita dal Regolamento del Consiglio dell’Unione europea n. 1967 del 2006. Dunque il divieto non è nuovo, anzi è antico. Allora che cosa succede di nuovo? I cosiddetti vongolari protestano poiché i controlli ultimamente si sono fatti più stringenti. Fino a qualche mese fa rischiavano anche una condanna a due anni e 4.000 euro di multa. Ora la pesca sottomisura è stata depenalizzata, ma resta l’ammenda. Chiedono una maggiore tolleranza e soprattutto di poter pescare entro le 0,3 miglia marine, cioè sottocosta. E qui la questione si complica assai. Che cosa significa tolleranza? Se non va bene quel limite di taglia allora si modifichi, e sulla necessità di renderlo più conforme alla realtà della vongola in Adriatico mi pare sia questione di buon senso. Ma se c’è un limite, questi va rispettato. Quanto alle 0,3 miglia marine, il limite va lasciato così per i motivi che i pescatori conoscono benissimo. Che cosa vogliono risucchiare con le loro idrovore, anche gli ombrelloni della spiaggia?


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