giovedì 30 luglio 2015

Destino manifesto


Per molti aspetti la California rimase terra quasi ignota per molti secoli dopo le prime esplorazioni europee lungo le sue coste, tanto è vero che fu Thomas Jefferson a commissionare la prima spedizione ufficiale dopo la costituzione degli Stati Uniti d’America. Nel maggio del 1804, Meriwether Lewis e William Clark, insieme al loro Corps of Discovery, partirono da St. Louis e diciotto mesi più tardi raggiunsero l'Oceano Pacifico e si accamparono nei pressi della città odierna di Astoria, Oregon. Gli Stati Uniti avevano meno di 29 anni e il Canada non era ancora un paese. Si pensava che gli esploratori avrebbero incontrato mammut lanosi.

La California, cioè l’Alta California, divenne statunitense solo nel 1850, dopo che nel 1847 gli Usa avevano invaso il Messico. Stessa sorte era toccata al Texas. Allora tale strategia espansionistica si chiamava “Manifest destiny”. Poi si chiamò, di volta in volta, in altro modo.

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Per dire dei primi esploratori europei della regione che poi venne chiamata California è necessario almeno un cenno sulle vicissitudini di Diego Barrera e della sua nave nell’Oceano Pacifico, quindi sui superstiti di quell’incredibile avventura, tralasciando quanto era accaduto a sua volta al povero Fortun Ximenes. Quei superstiti avevano toccato per primi le coste della California e ne avevano dato notizia allo spietatissimo Nuño Beltrán de Guzmán, allora governatore della Nueva Galicia, uno degli unici due regni indipendenti del Vicereame della Nuova Spagna (Messico). I naufraghi nel descrivere la California ne avevano citato le sue ricchezze in oro e in perle. Guzmán tenne la notizia per sé.

Non solo la notizia e i naufraghi, tratenne anche la loro nave, che però apparteneva a un certo Hernan Cortés, l’inventore del Messico, nel frattempo divenuto marchese della Valle di Oaxaca. Cortés decise di vendicarsi del furto della nave e a tal fine allestì una piccola flotta da inviare con provviste a sostegno della sua marcia contro Guzmán. Il suo esercito non era composto da veterani della conquista messicana, bensì da volontari ignari di quanto li attendeva, tanto che 34 di loro portando perfino le proprie mogli. Siamo nel 1535, ossia tre lustri dopo la caduta dell’impero azteco.

Cortés giunse con il grosso dell’esercito a Compostela, sede del governo di Guzmán. I due acerrimi nemici era la prima volta che si trovavano di fronte uno all’altro. Cortés aveva sconfinato nella giurisdizione di Guzmán, ma questi dovette fare buon viso a cattivo gioco dato il rapporto di forze. Ciò che importa è che poi Cortés arrivò con le tre navi nel porto di la Paz (Baja California Sur) che battezzò Bahia di Santa Cruz. In buona sostanza fu il primo esploratore della penisola della Bassa California e della Bassa California del Sud, che costituiscono oggi le regioni di frontiera tra Messico e Stati Uniti.

Lo scrivano Martin de Castro redasse l’atto corrispondente della presa di possesso in nome di Carlo I di Spagna, ossia dell’imperatore del sacro romano impero Carlo V, e ciò fu sufficiente perché quelle terre, come del resto tutte quelle precedentemente scoperte, divenissero possedimenti spagnoli e i loro abitanti sudditi della corona spagnola. L’ultima avventura di Cortés finì con un disastro, con la morte per fame e malattia di molti di suoi uomini. Il viceré gli scrisse una lettera in cui lo invitava a tornare, perciò nominò come governatore delle nuove terre Francisco de Ulloa con viveri per dieci mesi e partì.

Il nome California fu tratto dalle Sergas de Espladián, un romanzo del XVI secolo di Garcia Rodríguez de Montalvo, in cui si parla della regina Calafia che governava un’isola paradisiaca chiamata California (Sergas significa “gesta”, ed Espladián era il figlio di Amadis de Gaula, il grande eroe dei romanzi cavallereschi). La scelta del nome viene comunemente attribuita a Cortés, ma non appare in nessuno dei suoi documenti. Il primo a farne menzione fu infatti Gomara, seguito da Bernal Diaz. Va precisato che non si riferiva a tutto il territorio, ma solo a una baia.

Secondo Wikipedia i primi europei ad esplorare la costa californiana furono Juan Rodriguez Cabrillo nel 1542 e in seguito da Francis Drake nel 1579. Tuttavia nel 1539 Francisco de Ulloa aveva esplorato la costa del golfo di California (mare di Cortés) fino a trovarne la fine, alla foce del fiume Colorado, e dall’insenatura di San Andrés, seguendo l’altra costa giunse in California.

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