martedì 27 maggio 2014

Si rilassi


Gli italiani dichiarano di volere il cambiamento, ma sono contrarissimi alle rivoluzioni, come dimostra la loro storia e confermano i notai. Ad interrogarli uno per uno, la ghigliottina dovrebbe essere arrotata da mane a sera e i plotoni di esecuzione esaurirebbero le cartucce il primo giorno. Ma vai a dirgli che sono di turno per pulire il sangue dai patiboli ……



Luigi Meneghello raccontò di quando, caduto il fascismo e terminata la guerra, si trovò in piazza a Vicenza con personaggi mai visti prima e con lo Sten a tracolla. Del tipo di Mariano Rumor, tanto per non far nomi. E, negli stessi giorni, a Padova, un giovanissimo repubblichino, prigioniero, fu freddato con un colpo di pistola alla testa da un tizio che semplicemente passava di lì. Chissà quante volte, in seguito, quell’eroe in borghese avrà avuto modo di vantarsi del suo proditorio gesto, di aver ucciso il suo fascista, un giovane inerme che forse per caso stava dalla parte sbagliata.

Quanti furono gli antifascisti in Italia prima dell’8 di settembre? Quanti s’opposero al fascismo, non sedendosi nella sala dell’Avventino, bensì con le armi in pugno? Il povero Guido Picelli a Parma, e altri pochi di cui non resta manco il nome. Chi ricorda anche solo un nome di quella dozzina di accademici che rifiutarono il giuramento di fedeltà al fascismo? E dopo l’8 di settembre quante furono le domande per arruolarsi nella guardia nazionale repubblicana?


Senza la guerra, il fascismo sarebbero durato almeno altri vent'anni e negli stadi si suonerebbe ancora la marcia reale. Del resto c’è chi rimpiange la Democrazia cristiana, tant’è che l’ex segretario De Mita è stato eletto sindaco con l’80 per cento di preferenze, e pure di Craxi, sotto-sotto, c’è nostalgia, e di quando i bambini mangiavano i comunisti. È questo il paese in cui Grillo voleva fare la rivoluzione, istituire i tribunali per giudicare questo e quell’altro, portare moralità, sobrietà, efficienza, novità? Se ne vada in Sardegna, si rilassi.

2 commenti:

  1. Meno male che Grillo era un grande comunicatore.. Per quello che ha combinato gli è andata anche troppo bene, visto che ha preso più di 5 milioni e mezzo di voti perdendone solo 3.

    Coi tribunali e i processi via internet ha fatto scappare l'elettorato ex leghista, ex berlusconiano, ex tutto che lo aveva premiato lo scorso anno. Parlando contemporaneamente di referendum sull'euro e di eurobond ha fatto scappare la parte più informata e più scafata dei suoi potenziali elettori; è tornato in tv facendo fare bella figura- ed era davvero difficile- a Bruno Vespa.
    Tutto questo mentre Casaleggio al Fatto in un'intervista prometteva tagli della spesa pubblica da 200 milioni.
    Beato lui che può farsi 2 mesi di vacanza, ne ha davvero bisogno: sole, mare e terapia del silenzio....

    Quanto agli italiani si confermano una brutta razza: sanno di essere degli infamoni ma non amano che siano gli altri a ricordaglielo come ha fatto Grillo. E questo succede da un pezzo: forse Grillo aveva il computer scollegato...

    Anche in questo Renzi ha stravinto: lisciando il pelo all'Italia e agli italiani, parlando delle nostre bellezze delle nostre eccellenze- che non si capisce quali sono ma nel linguaggio televisivo sono frasi che funzionano- ed evitando come la peste di parlare dei nostri difetti. E agli italiani aveva anche dato la paghetta. Un'altra dimostrazione che siamo condannati a morire democristiani....

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  2. Piano piano stiamo ripassando la Storia Patria per confermare l'ubi consistam: i Comuni ce li abbiamo ancora sullo stomaco mentre il passaggio dai tribunali della coscienza controriformisti è d'obbligo.
    Sulle dominazioni straniere s'è detto tutto, più Borboni,Garibaldi e familismo sudista con Salvatore Giuliano come angostura comunista.
    Longanesi e Flaiano chiudono la partita.

    La Democrazia Cristiana non ha mai lasciato i nostri cuori - come tutte le corna anche quelle con Silvio si fanno dimenticare - e a molti giovani commentatori sui blog non è bastato vedere tempo fa l'instagram di Matteo bambino in giacca cammello con il padre Ciriaco. Non serviva altro.

    La rivoluzione. Leggendo i più motivati si ha la sensazione di essere nella Fortezza Bastiani dove la cosa più rivoluzionaria è lo scambio di ruoli tra chi deve fare l’ufficiale Drogo piuttosto che il tenente Simeoni: entrambi con la truppa in attesa della ‘grande occasione’.

    PS A Milano in piazza del Duomo una volta c'erano i bagni pubblici sotterranei 'Cobianchi'. Dopo la Liberazione gli scarichi dei cessi erano otturati dai distintivi del fascio.Raccontano gli storici.

    SIAMO fatti così, è il nostro bello.

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