domenica 27 aprile 2014

Per esempio


Gli operai di Piombino invocano le “preghiere” del Papa per la loro situazione occupazionale. Oggi a Roma ci sarà una folla oceanica per la santificazione di due preti che in vario modo hanno coperto, tra l’altro, la diffusissima pratica pederastica nella chiesa. Se poi ci mettiamo che le stagioni, signora mia, non sono più quelle di una volta, la tragicità del quadro mi pare evidente. E pure Scalfari è scontento, ma non del Papa, tutt’altro; si duole invece del governo. Ha scoperto (sempre in ritardo) che i famosi 80 euro, bene che vada saranno 53 (un mese fa li valutavo prudenzialmente tra i 55 e i 60) e per un periodo di otto mesi. Frattanto le cose cambieranno, potrebbe pure scoppiare un conflitto dalle parti di Chernobyl, oppure stabilire un contatto con una civiltà aliena e in tal modo scoprire finalmente come hanno risolto i loro problemi di equilibrio tra produzione e consumi, disoccupati-occupati, dare e avere, baciare, lettera e testamento.



Scalfari si duole, dice di provare vergogna “per il mio Paese e per me stesso che ne faccio parte”, a causa di Berlusconi che “ha alimentato i comportamenti e i sentimenti peggiori di quella parte del popolo italiano disponibile a farsi sedurre dalla demagogia o raccolto in clientele lobbistiche o addirittura para-mafiose”.

Si tratta dello stesso Scalfari che un anno fa, solo dodici mesi fa, benediceva il governo delle larghe intese? E con chi lo facevano il governo delle larghe intese, e con chi hanno concordato la rielezione di Napolitano? Che cosa ha fatto il partito a cui Scalfari guarda con interesse e “speranza” in due decenni per troncare patti e intese con l’uomo della demagogia, delle clientele lobbistiche e para-mafiose? Ha dunque nulla da rimproverarsi Scalfari e quella frazione della borghesia che a parole si dice indisponibile verso Berlusconi e poi, per fare un esempio, sfrutta per i propri interessi i vantaggi legislativi messi in essere dalla destra per eludere ed evadere le imposte alla grande?

Spieghi Scalfari, sempre per citare un esempio, per quale motivo di una riforma fiscale in tema di successioni e donazioni in questo paese non si parli mai, nemmeno da parte della sinistra “radicale”, manco dalle parti di Genova. Come ho già scritto numerose volte in questo bloggino, i patrimoni immobiliari e monetari (compresi titoli), non possono in alcun modo sfuggire al fisco per passare dal de cuius agli eredi. Questo sarebbe un bel tema su cui Scalfari potrebbe intrattenerci in uno dei suoi prossimi editoriali, magari rivelandoci come passano di mano certi gruzzoletti famigliari come il suo, per esempio, o di De Benedetti, Agnelli, Caltagirone, Ciampi, Dini, Prodi, Berlusconi, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc..

Bisogna proprio non conoscere per nulla la storia di questo paese per credere davvero e senza infingimenti ipocriti di poterlo riformare (magari andando a votare!).


5 commenti:

  1. Se 'neanche' se ne parla, vorrà dire che qualche camallo scambia - forse giustamente - il proprio trilocale in periferia per un castello in Maremma.
    I cento Bot del Tfr per una quota di Generali. Del resto come si fa a dargli completamente torto. Comunque il nostro motto: tutto,ma mai nel mio giardino.

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    1. sì, però per i poveri diavoli basterebbero le franchigie fino a certi modici importi e per le prime case

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  2. Per una persona di sufficiente capacità intellettuale questo dovrebbe essere l'ovvio.
    Mister Obama, Frau Merkel, Gaspadin (Signor) Putin, ecc., noi
    'onorevole'. Siamo ancora agli onorevoli. (se non bastasse, letto anche sulla targa all'ingresso di una villa sull'Appia l'altrieri) Tocco e gorgera anno domini 2014.
    Infingimenti ipocriti ....... mah, è vero che la speranza è l'ultima a morire.

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  3. I bravi Ucraini tagliano l'acqua alla crimea. sono metodi che usava Alessandro magno con la città di Tiro di cui poi fece sterminare tutti gli abitanti. la peggiore delle provocazioni, Adesso Putin si sbrighi a prendersi la Ucraina russofona e quella che fornisce l'acqua alla crimea.
    Il nostro capo intanto lotta violentemente con la burocrazia: tanto violentemente che ha minacciato di ridurre gli stipendi di 5 alti dirigenti del 20% e mentre vende 78 auto ministeriali vecchie ne acquista 210 nuove e blindate.

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