martedì 26 novembre 2013

Furbate


Quando mai un testimone scrive ai giudici di una corte d’assise che non si farà interrogare in merito agli “indicibili accordi” tra Stato e Mafia poiché non ha “alcuna conoscenza utile al processo”? In una monarchia può succedere, ma non sempre.

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Non so chi ha presentato in un unico emendamento la proposta di togliere qualcosina alle pensioni sopra i 90mila euro e di adeguare le pensioni fino ai 2mila euro lordi (cosa peraltro prevista per legge prima che un mantenuto a vita decidesse altrimenti). Nel caso si trattasse di un parlamentare grillista, si può capire, non ci arrivano. In caso di altri, si tratta del solito emendamento furbata: cassando una cosa si toglie anche l’altra.

L’adeguamento di salari e pensioni è previsto in costituzione, senza troppi sforzi interpretativi dalle parti dell’art. 36. A leggere poi gli ultimi due commi del successivo articolo si capisce di che cazzo di costituzione si tratti. E pace.


Il Pd con quest’ultimo governo dovrebbe aver messo una croce sulla sua esistenza. Tuttavia troverà ancora milioni di elettori disposti a turarsi il naso e comunque chiunque vinca o pareggi le prossime elezioni, la situazione non cambierà. Nemmeno l’astensione di massa dal voto cambierebbe subito le cose, ma almeno porrebbe le premesse per qualcosa di nuovo in questo paese immobile.

2 commenti:

  1. Il Corriere dell'elite predatoria ieri festeggiava, in un miserando mezzo trafiletto, l'esito negativo del referendum svizzero sul limite ai guadagni (chiamiamoli così per convenzione, in realtà si tratta di refurtiva) dei supermanager.

    Ma gli svizzeri li hanno comprati, come spero per loro, o sono davvero così?

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