giovedì 9 maggio 2013

Ma che ci frega?



Se andiamo a vedere cosa succede nel mercato immobiliare italiano (che ci frega?), si possono leggere queste cose.

Si svende a tutto spiano. E c’è ovviamente chi compra.



Mentre Rcs vende la sede storica di Via Solferino, Telecom vende la sua storica sede della Sip (Società italiana per l'esercizio telefonico) di Via Gaetano Negri 1, che affaccia su Piazza Affari.

Intesa SanPaolo ha invece avviato un'operazione di cessione del mattone in portafoglio e ha deciso di vendere circa 700 immobili, appartamenti e uffici. Anche UniCredit ha deciso per la vendita delle unità immobiliari (uffici, magazzini, immobili di pregio) di proprietà.

La Banca D'Italia ha affidato all'advisor RTI Colliers International Italia - EXITone la vendita del suo patrimonio immobiliare.  Il portafoglio, del valore di oltre 300 milioni di euro, comprende ex filiali ed alcune pertinenze ad uso residenziale distribuite su tutto il territorio nazionale, con una superficie totale di circa 240.000 mq. Tra gli asset figurano alcuni immobili di pregio ubicati nelle principali città italiane. Nel capoluogo lombardo Banca d'Italia mette in vendita circa 14.500 mq a un prezzo base di 51,3 milioni in corso Sempione 57. In vendita anche un cespite molto particolare: lo storico teatro di Roma noto come Salone Margherita. Un altro edificio storico messo in vendita è Palazzo Piccolomini di Siena detto «delle Papesse», vecchia sede della Banca d'Italia nella cittadina toscana.

Snam ha dato l'avvio a un importante piano di dismissioni immobiliari che interesserà 86 immobili di proprietà delle sue controllate Snam Rete Gas, Italgas e Napoletana Gas. In vendita terreni per circa 180mila metri quadrati, palazzi a uso uffici per 50mila mq, edifici di tipo industriale per 36mila mq (un tempo centri operativi territoriali, composti da uffici, magazzini, depositi e piazzali) e 2.500 mq di residenziale. Gli immobili verranno venduti singolarmente, per un valore complessivo stimato intorno ai 100 milioni di euro.

In attesa che vengano svenduti gli ultimi gioielli di famiglia: Eni, Finmeccanica, Enel. Ma che ci frega?

Nessun commento:

Posta un commento