giovedì 30 maggio 2013

Funzionari della borghesia


Una singolarità della dottrina della “povertà” è che nei luoghi laddove essa è stata più predicata sono spesso anche quelli nei quali è stata meno seguita. Si pensi a Roma, non tanto a quella di Cincinnato che cuoceva le sue rape, ma a quella che ha dominato dal secolo di Costantino e di Teodosio fino all’altro giorno. Insomma, la Roma dei papi e dei preti cattolici.

Oggi c’è papa Francesco, il quale fin dal nome ostenta un’austerità che è solo una manovra di circostanza per far fronte a questi tempi difficili, uno sforzo di riesumare calcolate affettazioni di virtù che in definitiva non sono altro che la prova della loro inadeguatezza.



Che gli alti prelati siano da millenni una consorteria di falsi moralisti che vivono nel lusso, è un fatto storico incontestabile. La loro morale su questi temi inganna, come solito, grossolanamente, fino al punto di vantare il fascino della povertà e disistimare, a parole, la ricchezza. Le giaculatorie morali di quel tipo non hanno altro sostegno, paradossalmente, che il lusso. Se vivessero in vera povertà e non di una ricca carità, userebbero parole e toni ben diversi per denunciare le “ingiustizie” del mondo. E invece si mantengono nel vago, compreso il nuovo Francesco.

È la morale dei Vangeli, ossia quella stessa che i preti hanno trascritto tra il III e il IV secolo e aggiustato via via. Una tale morale è evidentemente strumentale, superflua e impotente nel meccanismo sociale, poiché tutte le competenze che la Chiesa dice e crede di assoggettare al proprio magistero, a cominciare appunto dal patrocinio sui poveri, servono in realtà a consolidare l’ordine sociale costituito. Proprio a tale scopo Costantino sdoganò il cristianesimo definendo se stesso: epìskopos tôn ektòs, ed essere i clerici della ecclesia catholica funzionari dello Stato (*).

L’abilità dei preti consiste nel far ricadere l’onta della povertà e della miseria su delle indeterminate cause, riservandosi poi il vantaggio di approfittare essi stessi di questo sistema. Se avessero veramente a cuore le sorti dei poveri non dovrebbero avere dubbi su chi disprezzare e contraddire, su quali palesi verità denunciare.



(*) Salvatore Calderone, Costantino e il cattolicesimo, Le Monnier, 1962, p. 181.

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