mercoledì 9 gennaio 2013

Il principio di precauzione ecumenico



… guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i
falsi profeti.
(dal Vangelo di Luca)

Vendola, da buon cattolico, cita il Vangelo. Se la prende con i ricchi, come se essere ricco fosse una colpa e solo una responsabilità individuale. Come bene mette in risalto Luca (non l'evangelista, il blogger), è questo un classico atteggiamento piccolo borghese.

* * *

Come vado scrivendo da mesi, l’obiettivo delle diverse fazioni della borghesia – in ciò classe coesa – è quello di non far risultare dalle elezioni un vincitore netto. Si tratta di un principio di cautela perché nulla possa veramente cambiare, nemmeno in dettaglio. Questo lo scopo, confermato – come sostiene una delle più autorevoli voci della borghesia – dal fatto che i programmi politico-economici del Partito democratico e del Centro sono identici. Anche il potere cattolico potrebbe stare tranquillo poiché nel Pd i suoi “valori” sono ben rappresentati e anzi si stanno imbarcando su quella stessa nave altri passeggeri della stessa feccia cattolica, confermando quanto scrivevo il 4 gennaio su come sia “ecumenico il punto di riferimento culturale e politico dichiarato da Bersani (papa Roncalli) e quello del cattolico Nichi Vendola (il defunto cardinale Martini). Ma la vera garanzia per tutti e quindi anche per il Vaticano, è l’instabilità politica, il do ut des, lo scambio e il ricatto. Si cambi, ma affinché tutto resti come prima.

* * *

Sempre il 4 gennaio: È evidente, a me pare, che il Pd non ha un chiaro programma popolare sulle tasse e la spesa pubblica.

Un punto di debolezza, questo, che Berlusconi, ancora una volta, sa sfruttare al massimo.

* * *
Bersani preferisce un’alleanza con la peggior feccia cattolica e borghese piuttosto che un accordo programmatico con quelli che chiama i “populisti”, cioè con Grillo. Eppure basterebbe mettere sul tavolo alcune – non molte – proposte di riforma serie e decisive e Grillo – che non è uno stupido – dopo le elezioni accetterebbe. Evidentemente l’ostacolo non è il populismo di Grillo, ma gli interessi molteplici presenti nella cloaca piddina.

1 commento:

  1. L'attuale scenario politico e il probabile risultato elettorale (governo PD-Monti) mi fanno riscoprire le ragioni dei futuristi.

    I futuristi avevano ragione. La guerra è l'unica igiene. Non so se del mondo, ma di certo dell'Italia. Se ci pensiamo bene, gli unici barlumi di socialismo non addomesticato che si siano visti in Italia sono apparsi (e presto scomparsi) durante e dopo una guerra perduta. Anche se nemmeno una guerra mondiale è bastata per cambiare un po' l'assetto vatican-proprietario della nazione.

    Forse la prossima guerra farà un po' più di pulizia. E la lista Monti, nel dopoguerra, prenderà qualche punto in meno del 15%.

    mauro

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