sabato 25 agosto 2012

Bruciamoli tutti



La notizia l’avevo intravista sul giornale ma colpevolmente l’avevo trascurata. Non perché non me ne importi un fico, ma ormai certe notizie cerco di evitarle per ragioni di salute fisica e mentale. Ad ogni buon conto, faccio ammenda e la riprendo dal blog di Malvino. Essa riguarda quanto sta per accadere alla biblioteca dell’Istituto italiano per gli studi filosofici (ma ‘sti cazzo di filosofi non erano tutti morti?), ossia ai trecentomila volumi della biblioteca dell’Istituto costretti al trasloco forzato. In un capannone, a Casoria. In pochi anni, da Tremonti a Monti, i contributi sono stati praticamente azzerati. Poi i lanzichenecchi insediati alla Regione Campania hanno fatto il resto, lasciando cadere nel dimenticatoio una vecchia delibera che prevedeva l’istituzione di una biblioteca per accogliere la straordinaria biblioteca dell’Istituto.

Ma di che cosa si duole Malvino e quelli come lui? Non scassasero la uallera, mantenere in piedi le biblioteche, catalogare, conservare, restaurare, ecc., ha costi esorbitanti, in un anno credo come l’acquisto di un cacciabombardiere. Forse due. Il libro cartaceo è ormai un oggetto obsoleto, inutile, se lo mettano in testa questi qui. I libri si possono digitalizzare con poca spesa, non tutti ovviamente, va fatta una scelta tra i più importanti, magari tenendo conto del valore della rilegatura. E poi il riscaldamento delle sale di lettura, ma vogliamo scherzare? I locali delle biblioteche dovrebbero essere venduti ai privati per iniziative più lucrose a sostegno della crescita.

Insomma, una proposta di buon senso: i libri, bruciamoli tutti!

4 commenti:

  1. Si potrebbe proporre l'acquisto, beninteso ad un prezzo molto ragionevole, della intera biblioteca a Marcello Dell'Utri. Lui è un uomo di cultura ed apprezza i testi originali.
    Conscrit

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  2. A me spiace per quel povero disgraziato che ci ha speso tutto il suo patrimonio ed ora sta per essere sfrattato di casa.
    Una cosa degna di Gogol,un borghese con una fissazione ossessiva (cioè tipica della sua classe)-la cultura-in versione iperidealista,che sega è invitare Karl Popper in Italia,se non una sottile operazione di falsificazione, che ci si rovina la vecchiaia finendo in un ospizio,per finire di crepare nell'amarezza; benignamente offerto dai nuovi padroni,sempreverdi(anzi,gialli)soggetti del satirycon contemporaneo,il supercafonal degli antri neomassonici con le scrane zoomorfe,il triclinio con i velluti(non i tappeti persiani del divano di Freud) e lo schermo flu sospeso sopra.Goebbels in versione porno & pompetta,dopodichè-sperem-il diluvio,Apophis,qualsiasi cosa.Tal Goulart (Ron) dissentirebbe,se hai letto "Cosa succede se regali Maria Montes a papà",al quadro mancano gli androidi,per vederne delle turche.I rettiliani no,quelli ci sono di sicuro.
    Ciao, Franz

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  3. Si può sempre scaldare le sale di lettura bruciando libri. Per un po' di tempo può durare!

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