domenica 6 maggio 2012

Il bluff della democrazia



Il bello della democrazia è che il “popolo”, con la propria scelta elettorale, può mandare a casa un sovrano e sostituirlo con uno nuovo di zecca.

Resta da stabilire quali siano i meccanismi attraverso i quali si forma la scelta elettorale e quelli per mezzo dei quali si determina la rosa dei papabili al potere.

Non credo sia contestabile il ruolo giocato dai media nel dibattito politico e nell’orientamento dell’elettorato. Le strategie di marketing per vendere un detersivo e un’idea politica sono molto simili.

La scelta dei candidati, almeno di quelli di maggior importanza e destinati a governare, non può prescindere dai rapporti di classe e quindi dai diversi interessi economici in gioco e dal loro relativo peso politico.

Pertanto la democrazia, nel senso etimologico e in quello pratico, è solo una graziosa illusione, un modo per far credere al “popolo” che con le proprie “libere” scelte esprimerebbe il suo potere e la propria sovrana volontà.

La democrazia in una società divisa in classi è un bluff. Negli Usa la maggioranza della popolazione, nonostante l’indottrinamento e la propaganda, l’ha capito; in Europa la situazione è più confusa anche a causa del fraintendimento che esistano ancora dei partiti di “sinistra”, e tuttavia ci si sta rendendo conto che TUTTE le decisioni che contano sono prese altrove.

“Oggi è in gioco il rapporto tra il popolo e le istituzioni”, sta dicendo in questo momento Ferruccio De Bortoli in Tv. Questo gioco vorrebbero fosse truccato all’infinito, ma la storia sta tornando sui suoi passi con gravi responsabilità e complicità della borghesia.

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