domenica 27 novembre 2011

Aridategli il Cainano



Affiorano ora i primi dubbi in merito alla natura stessa delle misure annunciate: tiepidi dubbi che via via diverranno scottanti certezze e poi ardenti quanto sterili polemiche mediatiche.

Queste parole le scrivevo solo cinque giorni fa. Sembrava un’affermazione un tantino audace, come quella che Mario Monti non capisce un cazzo di economia, e infatti sabato arrivava una delle prime conferme: su Il Fatto quotidiano si potevano leggere queste accalorate parole scritte da uno dei giornalisti di punta del giornale:

[…] ora capisco perché tanti, senza per questo essere dei lestofanti, votavano Berlusconi. Perché Berlusconi difendendo la sua libertà criminaloide difendeva anche, per estensione, la libertà di tutti dallo strapotere dello Stato. Aridatece subito il Cainano.

Naturalmente non avevo profetizzato nulla, perché molti pensano le stesse cose, e del resto viviamo in un’epoca in cui i giochetti dei clown di turno sono troppo prevedibili (Ici, pensioni, Iva, contratti, tagli&tasse). Tempo al tempo ed esortazioni simili fioriranno anche da pulpiti più ortodossi.

Dieci giorni fa scrivevo: Il suicidio politico del Pd, continua. Alle prossime elezioni si arriverà al funerale. Credo che non bisognerà attendere tanto perché il traballante gabbiotto messo in piedi dai liberal (si fanno chiamare così!) collassi. Berlusconi è, in fin dei conti, una mezza sega, un poveraccio che ha bisogno dei magnaccia per scopare, eppure sembra un gigante di fronte a questa manica di ladri dentro i partiti della cosiddetta (ex) opposizione. Ci fa quasi la figura dell’onesto, perché chi scippa nel modo annunciato i pensionati, i lavoratori e inganna le giovani generazioni può essere solo un farabutto.

Vivremo abbastanza a lungo per vedere una rivoluzione sociale? A una domanda del genere posta dal venticinquenne Karl Marx a Arnold Rouge, quest’ultimo rispondeva: “Amico mio, lei crede ciò che desidera”. Cinque anni dopo, nel 1848, questa rivoluzione c’era. È un esempio divertente dell’inconsapevolezza storica che alimenta spesso gli intellettuali.

L’ho scritto altre volte, è solo questione di tempo, non molto, e il proletariato ritornerà protagonista come classe storica, ritroverà il senso dell’intervento possibile nella storia, dell’avvenimento irreversibile. Quando ognuno si sentirà a casa propria ovunque, la proprietà privata non avrà più senso. Quando la parola sarà integralmente libera (e oggi l’uso reale della comunicazione è anche tecnicamente possibile) le vecchie figure della menzogna mediatica e solidale svaniranno. Quando finalmente rifiuteremo ogni autorità e ogni specializzazione, dallo Stato ai partiti, dai sindacati agli economisti, allora tutte le cose avranno anche un altro gusto.

Intanto aridategli a Massimo Fini il Cainano. Questi qui sono sempre indecisi tra la padella e la brace.

11 commenti:

  1. «È solo questione di tempo, non molto".
    Giusto per capire, senza spirito di polemica: non è un profetizzare questo che si avvicina a quello dei primi cristiani che aspettavano la fine del mondo e il ritorno del Cristo salvatore?
    E poi, pur sentendomi "parte" di tale classe sociale, non potresti trovare un termine migliore di "proletariato", dato che io non mi sento nemmeno proprietario delle mie figliole?

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  2. Per chi non ha capito cosa vogliono favorire Ichino,la bonino e burocrati sindacali.

    Oggi per l'ennesima volta ci siamo dovuti sorbire le subdole menzogne di Ichino che parla di merito,di lavoro e di professionalizzazione .Trovo questa persona gravemente dannosa per il benessere del nostro paese,e per il benessere dell'umanità intera. Il nostro è un paese povero di materie prime,ma ricco di "materia umana" da svendere e da sfruttare che aumenta con il continuo arrivo di immigrati costretti a fuggire dai loro paesi a causa di saccheggi imperiali e guerre d'occupazione ,oro colato,per i criminali e per i servi dell'imperialismo angloamericano sionista.

    In questa situazione non ci siamo arrivati per caso,perchè nulla succede mai per caso,tutto questo è il frutto amaro (in culo a noi) di un preciso disegno politico di colonizzazione imperiale che viene da oltreoceano,che renderà ad ognuno di noi cittadini di questo sciagurato paese,la vita molto dura.

    da COMIDAD

    http://orgogliooperaio.blogspot.com/2011/11/per-chi-non-ha-capito-cosa-vogliono.html

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  3. caro Luca, non c'è mai polemica tra noi,ma solo franchezza.

    no, non si tratta di una profeszia: è nelle cose. mi sembra di averne parlato a lungo in passato recente. nulla a che vedere con la fede, qui si tratta di un cambiamento epocale in atto, di una crisi di sistema che si può misurare e toccare con mano

    non sei tu, non siamo noi a decidere a quale classe sociale appartenere

    magari non sei tu il padroncino delle tue figliole, ma è probabile che ne troveranno uno, quantomeno quando andranno a lavorare

    ciao

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  4. Ogni cambiamento appare,a chi lo vive o subisce, sempre epocale. Sarà poi la storia a definirlo. La crisi di sistema è, in ogni caso, evidente; ma se non si tratta di profezia nè di fede si corre il rischio di immaginare un futuro ad immagine e somiglianza della propria speranza. Il, da lei, citato anno rivoluzionario 1848, ne è la prova: molte speranze, molto sangue, molte disillusioni. E la nascita dei nazionalismi con le conseguenze tragiche e note. Vediamola anche cosi', le pare? Grazie dell'ospitalità, sempre gradita, alle prossime.

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  5. la fine dell'Urss ha segnato un cambiamento epocale?

    l'attuale crisi, rispetto al periodo del dopoguerra e al welfare, segna un cambiamento deciso? è nei presupposti che diventi un cambiamento d'epoca? credo di sì

    i cambiamenti, compreso quello del 1848, sono fatti di sangue, speranze e delusioni, inevitabilmente. che il 1848 abbia segnato un cambiamento in Europa, mi pare fuori discussione, come lei stesso in fondo ammette

    i nazionalismi sono stati tragici? indubbiamente, soprattutto per il fatto che le classi dirigenti prima del I conflitto, ignoravano effettivamente cosa potesse comportare la nuova tecnologia bellica, crdevano in una guerra di pochi mesi e qualcuno di poche settimane. ciò portò comunque all'abbattimento di ben 4 monarchie secolari ...

    sempre gradite le sue osservazioni

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  6. Condivido la lucidità e il non cadere dalla nuvole perciò che è accaduto nel cambio di governo borghese! Meno l'ottimismo sulle mosse del proletariato poichè purtroppo deve constatare come si stiano diffondendo teorie nazionaliste e reazionarie che si nascondono nelle analisi e descrizioni del mondo attraverso il "complotto massonico bancario"(manca poco e si ritornerà dire anche ebraico e marxista)

    Saluti

    P.S.: Giorni fa conversammo riguardo i social network, le lasciai un'email, ma non ho mai ricevuto nulla :(

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  7. cao Roob, la tua è la mia preoccupazione per le derive e penso di scrivere un post al riguardo

    sì, scusa, ti devo una risposta, sto aspettando a mia volta di capire (me lo deve spiegare una persona che non ha mai tempo) che cos'è quanto mi hai suggerito. chiedo subito. dovrei abbandonare questa piattaforma per trasferirmi altrove?

    ciao

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  8. No no no

    Anzi il contrario, se vuole può non postare questo commento!

    Facciamo una premessa: non meniamocela per il momento sul "feticismo informatico" nel senso che dovremmo essere persone che conoscono il "feticismo delle merci" e quindi dovrebbero avere gli anticorpi!

    Ora sarò un po' prolisso
    Il mio era un suggerimento di crearsi un profilo personale e poi una pagina per il blog su Google plus, non di trasferirsi su altra piattaforma per il blog. Nell'era del "capitalismo informatico" i compagni dovrebbero (scusi se da 27enne tento uno "svecchiamento") stare al passo con i nuovi strumenti, mentre noto che negli ultimi anni quasi sempre dopo o insieme alle masse eterogenee i compagni hanno iniziato ad usare i nuovi strumenti che si presentavano!
    Perchè le ho suggerito Google plus? Evito un discorso tutto informatico-filosofico che esiste, bensì perchè si sta rivelando uno strumento, da chi lo usa, di maggiore qualità(devo onestamente dire che i nerd al momento sovrastano), poco spazio a "chiacchiericci", "gossipate" e cosucce abbastanzanza inutili pieni nel SN di successo ora(fb), in quel modo potrebbe rendere anche più "sociale" il suo stesso blog(che è su blogger, quindi google) poichè potrà "centralizzare" la gestione dei suoi spazi tenendoli sempre sotto controllo ed aprirsi anche nel "mondo dei social". Quindi riassumo perchè lo sto consigliando ciò:
    -Ottimo blog da far uscire dal suo ristretto spazio e entrare nel mondo social
    -scegliere uno strumento che si sta presentando più "professionale" per i vari settori(informatica, politica, cinema ecc.)
    -anticipare(io spero in gran numero) e "egemonizzare" da compagni uno strumento PRIMA che lo faccia la massa eterogenea, quindi essere un po' più all'avanguardia!

    Saluti

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  9. Mio padre, buon anima, diceva sempre :"vedrai non passerà l'inverno che scoppierà la rivoluzione" e noi scettici attorno alla tavola della cena.
    Sono passati 35 anni da allora.
    Fosse la volta buona?
    Quanto siamo disposti a perdere?

    M

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  10. Massimo Fini non si tocca, uno dei pochi uomini liberi in questo paese

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