venerdì 17 giugno 2011

Tra un margarita e un triple bogey



Ieri scrivevo che martedì lo speaker della camera, John Boehner, aveva inviato una lettera a Obama sostenendo che l'intervento americano in Libia vìola la legge in base alla quale ogni operazione militare Usa all'estero dev’essere autorizzata entro 60 giorni dal Congresso. Commentavo che Obama se ne può sbattere le palle poiché la risoluzione di Boehner non ha alcun effetto pratico e che il sistema Usa è una democrazia finta, una democrazia in mano a pochi oligarchi. Di seguito due notiziole riprese da una fonte antiamericana e sovversiva.

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Obama è cosciente dell’importante ruolo che l’economia svolge in una elezione presidenziale. Prima di annunciare la sua candidatura a un secondo mandato, il presidente si era incontrato con diversi dirigenti di Wall Street, alcuni dei quali suoi finanziatori di lunga data, per discutere della ripresa economica. L’evento, organizzato dal partito Democratico, serviva ad assicurare al presidente il sostegno finanziario dei magnati di Wall Street. Il comitato sul mondo del lavoro voluto da Obama è solo un altro modo di rinsaldare il legame con tra grosse aziende e presidente dopo che le misure adottate dal governo in seguito alla crisi del 2008 avevano compromesso il loro rapporto (America24).

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Sempre più spesso nella politica americana la posta in gioco si sposta dal Congresso e dalla Casa Bianca ai campi da golf. Lyndon Johnson, il trentaseiesimo presidente degli Stati Uniti, era stato chiaro in proposito: “se vuoi fare politica non sconfiggere mai il presidente su un campo di golf”. Difficile pensare che sabato il presidente della Camera John Boehner seguirà questo consiglio: sei mesi dopo l’invito del presidente, il 18 giugno a Washington il deputato dell’Ohio, considerato più forte di Obama sul green, ha accettato la sfida.
Al di là dello scontro sportivo il campo di gioco sarà anche il terreno per discutere di questioni calde della politica americana, come l’accordo sull’innalzamento del tetto del debito pubblico e il ruolo degli Stati Uniti nella guerra in Libia, dopo che proprio Boehner stesso ha accusato il presidente di essersi mosso senza chiedere l’autorizzazione al Congresso (America24).


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