mercoledì 18 maggio 2011

Ophelia



... la speranza e la rosa del giardino
del nostro regno, specchio della moda,
modello d'eleganza,
ammirazione del genere umano,
tutto, e per tutto, in lui così svanito!...
Ed io, la più infelice e derelitta
delle donne, ch'ho assaporato il miele
degli armoniosi voti del suo cuore,
debbo mirare adesso, desolata,
questo sublime, nobile intelletto
risuonare d'un suono fesso, stridulo,
come una bella campana stonata.

Uno sceneggiatore cinematografico si reca nell’ufficio di un noto regista hollywoodiano e gli propone il suo lavoro per un film. Racconta la storia di un complotto internazionale che comincia così: in uno degli alberghi più lussuosi di New York è ospite un noto personaggio. È solo, si sta facendo la doccia. In quel momento entra nella suite una cameriera di colore, per riassettare, pensando che il cliente se ne sia andato. L’ospite che avrebbe dovuto lasciare la suite le è noto perché il personale dell’albergo ha a disposizione delle foto dei clienti vip. Contrariamente a quanto riteneva la cameriera, il personaggio non ha ancora lasciato libero l’appartamento, ma esce dalla doccia e le si fa incontro nudo e tenta di violentarla. La giovane oppone resistenza, scappa e va a denunciare il fatto alla direzione dell’albergo e quindi alla polizia.

Il cliente dell’albergo è nientemeno che il direttore generale del Fondo monetario internazionale, l’organismo istituzionale finanziario mondiale, con la Banca mondiale, più importante del pianeta. Ex ministro francese, professore all’Institut d'Etudes Politiques di Parigi, probabile candidato all’Eliseo. Dopo la tentata violenza, paga l’albergo, se ne va al ristorante e poi in taxi all’aeroporto, da dove dovrà partire per l’Europa con un volo di linea prenotato da tempo. Sennonché s’avvede che ha dimenticato in albergo uno dei suoi telefonini, perciò chiama la direzione dell’hotel per farsi mandare il cellulare. La direzione dell’albergo informa la polizia che il noto personaggio è all’aeroporto. Gli agenti lo prelevano dall’aereo, sulle scalette dello stesso avviene il primo riconoscimento del presunto aggressore da parte della cameriera.

Sulle dichiarazioni della giovane cameriera il direttore generale del Fondo monetario internazionale – che si dichiara non colpevole del reato contestatogli – viene arrestato, ammanettato con le mani dietro la schiena e tradotto in carcere scortato da cinque agenti, alla presenza di centinaia di fotografi, operatori tv e giornalisti. Dopo due giorni di carcere circondariale, il direttore generale del Fondo monetario internazionale viene tradotto davanti ad un giudice che gli rifiuta la libertà su cauzione per pericolo di fuga e ne dispone quindi l’incarcerazione – in attesa delle perizie e altro – presso il carcere di un’isola.

Ecco, dice soddisfatto lo sceneggiatore al regista americano, questa è la prima parte del film. Il regista prende il malloppo della sceneggiatura, lo soppesa e poi …. Poi si rivolge allo sceneggiatore e gli dice: «Vede, noi a Hollywood non stiamo attraversando un buon momento, di schifezze ne abbiamo prodotte parecchie, ma a questo livello di miseria non siamo ancora arrivati. Provi in Europa, magari in Italia o in Francia, lì c’è Berlusconi e Sarkozy, può darsi che una cosa del genere qualcuno gliela prende in considerazione, magari la Rai o Finivest?!

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