domenica 31 ottobre 2010

Consigli per evitare gli acquisti inutili e dannosi



Il male che temi diventa realtà in seguito a ciò che tu stesso fai (Goethe).

La Repubblica italiana è fondata, ma solo in astratto, sul lavoro. In realtà essa si fonda, al pari delle altre, sullo sfruttamento del lavoro e sulla frode commerciale massiva.

Non c’è settore merceologico destinato al consumo privato che non impieghi metodi fraudolenti veicolati da pubblicità ingannevole o omertosa. Qualunque prodotto per il commercio al consumo porta con sé la sua piccola o grande frode, spesso ben occultata.

L’egoismo e l’avidità umana in tutto questo c’entrano solo secondariamente, come aggravante. Ad indurli, quando non a promuoverli direttamente, è il sistema economico stesso, in capo al quale ci sono personaggi senza scrupoli.

Del resto, se gli stessi rifiuti domestici e industriali sono un problema, è perché essi sono anzitutto una merce: per la raccolta, stoccaggio, selezione, riciclo, incenerimento, ecc. ecc.. La stessa multinazionale può controllare la raffinazione del petrolio, la produzione dei contenitori in plastica, la commercializzazione del prodotto, l’industria per il riciclaggio, cioè l’intera filiera. Perciò ha tutta la convenienza, per esempio, di produrre lo yogurt in confezioni di plastica anziché in quelle di vetro. E noi, popolo sovrano, dopo oltre otto ore di lavoro e di via vai, stanchi, alienati e nervosi, presi da altre preoccupazioni, non abbiamo nessuna voglia di produrci lo yogurt in casa, più comodo aprire il frigo. Le nostre nonne non usavano i “quattro salti in padella” solo perché ancora non c’erano, ma perché esse erano ancora padrone di gran parte del proprio tempo (e della propria testa).

E a proposito di contenitori di plastica e sostanze inutili, ecco di seguito, per chi non lo conoscesse, un consiglio utile per i non acquisti.

Se l'acqua di casa è dura, rimane una pellicola di calcare che indurisce le fibre che rimangono caricate negativamente per opera dei detersivi e quindi sono meno “gradevoli” per la pelle. Per eliminare tale carica negativa s’impiega il cosiddetto “ammorbidente”, il quale agisce sull'elettricità statica dei capi, eliminandola. Semplice.

Ecco quindi gli enormi e costosissimi (in tutti i sensi) contenitori in plastica sul tipo di Vernel, ecc.. Chissà quanti ne finiscono nelle discariche campane (e non solo).

L'ammorbidente è una sostanza ricavata dall'estratto di esterquat, che è una molecola la cui origine può essere vegetale o animale, e a cui l’industria aggiunge una serie di ingredienti di origine petrolchimica scarsamente o per nulla biodegradabili (additivi che amplificano l’efficacia dell’esterquat, profumi di sintesi, perlanti, addensanti, antischiuma, coloranti, conservanti).

L’ammorbidente è il peggior killer delle lavatrici (i detersivi chimici ed ecologici per lavatrice in commercio oggi contengono già sostanze – dette complessanti – che impediscono la formazione di calcare: zeoliti, citrati, pocarbossilati, silici lamellari; quindi gli anticalcare sono del tutto inutili. Anche nei detersivi biologici sono presenti complessanti che hanno la funzione di addolcire l'acqua).

Avete mai visto una cosiddetta pubblicità progresso della presidenza del consiglio che sconsigli l’uso degli ammorbidenti industriali a favore di un ammorbidente naturale di prezzo bassissimo? E non la vedremo mai.

L'aceto è efficacissimo usato come ammorbidente perché ha carica negativa. I panni non prendono MAI l’odore di aceto (provare per credere) e conservano il profumo del detersivo rimanendo più morbidi, inoltre ravviva i colori dei tessuti (più si usa l’aceto, ovvero dopo alcuni lavaggi, man mano che i residui dell’ammorbidente industriale e del calcare se ne vanno, maggiore comincia ad essere il risultato dell’aceto come ammorbidente naturale). Inoltre l’aceto svolge un’ulteriore funzione anticalcare.

Usare quindi aceto bianco (di poco prezzo), 50-100ml, al posto dell' ammorbidente. Non va usato insieme ai detersivi, che sono basici, altrimenti ne annullano l’effetto, ma solo nella fase di risciacquo.

L’aceto sostituisce perfettamente il cosiddetto brillantante in lavastoviglie.

Anche il bicarbonato di sodio (idrogenocarbonato di sodio o carbonato acido di sodio o carbonato monopodico) che tutti conosciamo, quello che acquistiamo per pochi euro al supermercato e con il quale laviamo frutta e verdura (in realtà, a tutti gli effetti, è un medicinale!) e che nelle etichette di altri prodotti è indicato come additivo E 500, è un’ottima sostanza da aggiungere al detersivo per lavatrice e per la lavastoviglie. Non va usato per lana e seta.

E sapete qual è la sostanza attiva di TUTTI gli shampoo?

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