venerdì 27 agosto 2010

Che classe!


«Basta con la lotta di classe», afferma Emma, l’uomo forte del padronato italiano.
«Finalmente», sospirano gli operai e i salariati.
«No, no, non avete capito – riprende Marcegaglia – basta con la vostra lotta, quella per i salari e i diritti. La nostra, invece, si chiama competizione globale. Significa che noi possiamo fare quel ca…volo che ci pare e voi non dovete e non potete contraddire, protestare, scioperare. Insomma, rompere i … . Sì, avete capite bene. A termini di contratto s’intende. Si tratta di un nuovo, si fa per dire, modello di relazioni industriali. Le stesse che negli ultimi trent’anni ci hanno consentito di togliervi la scala mobile, allungare gli anni di lavoro, tagliarvi la pensione, aumentarvi le tasse, e soprattutto introdurre il precariato in tutte le più variegate forme di sfruttamento. In cambio vi abbiamo dato la televisione come analgesico, ipnotico, calmante. Se volete possiamo forzare sulle dosi … ».
«E le norme, le regole – ribattono gli operai – sui diritti dei lavoratori, l’orario, il salario e la sicurezza  sul lavoro?»
«Ma come – s’arrabbia la presidentessa – non avete sentito cosa ha detto il ministro degli evasori? Basta con i diritti e le regole in Italia e in Europa, bisogna mettersi al passo con i paesi più virtuosi, come l’India e il Pakistan, la Polonia, la Romania e la benemerita Cina! Il lavoro non è in funzione della società nel suo complesso come sostengono quei passatisti dei comunisti, il lavoro è in funzione del profitto, dell’accumulazione. Se no che c…osa ci stiamo a fare noi padroni? Il nostro interesse è fondamentalmente statico, la conservazione dell’esistente, non illudetevi dunque di poter produrre e consumare altro che la merda imposta come indispensabile dalla pubblicità. Soprattutto non vi permetteremo mai di raggiungere la sovranità sul mondo delle cose e sulla vostra vita».
«Ma – osserva un operaio dall’ultima fila – nei paesi che lei ha citato c’è il lavoro minorile, il lavoro notturno femminile, almeno 60 ore settimanali, licenziamenti a bischero sciolto, ogni tipo di sopruso e di molestie ……».
«Basta con questa propaganda marxista, via, a lavorare, fannulloni, altrimenti dico a Maroni di mandare gli sgherri».

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