mercoledì 21 luglio 2010

Il PD vola



L’intenzione del ministro della difesa, l’ex sottotenente La Russa, di non acquistare venticinque Eurofighter, e cioè tutta la cosiddetta tranche 3B, “il che vuol dire un risparmio per l’erario di due miliardi”, ha suscitato la ferma reazione di Antonio Rugghia, capogruppo del Pd nella commissione Difesa:
“Non abbiamo nulla in contrario alla verifica dei sistemi d'arma: anzi, è proprio ciò che abbiamo chiesto con una recente mozione parlamentare. Tuttavia, non può essere il ministro della Difesa l’unico a decidere cosa tagliare e cosa acquistare”. Ha poi aggiunto: “La programmazione dei sistemi d'arma è una cosa seria e va discussa all'interno delle scelte sul modello di Difesa che solo il Parlamento è chiamato a prendere”.
Si tratta dei 121 caccia Eurofighter-2000 Typhoon, aggeggi che volano a centinaia di litri di carburante all’ora e il cui costo finale ad esemplare (stando alle cifre indicate dal ministro) non dovrebbe essere inferiore a 80 milioni di euro più gli extra. Il quotidiano di Confindustria parlava, ad aprile, di 96 esemplari ordinati dall'Aeronautica (per le caratteristiche vedi  qui), segno che la decisione del taglio non è nuova, e l’annuncio è solo fumo negli occhi nel momento dell’approvazione della manovra economica.
Il settore degli armamenti è sempre stato caro a molti esponenti del PD che, in caso di tagli, evidentemente, non la prendono bene.

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Un emendamento bipartisan per sbloccare gli scatti economici dei diplomatici congelati dalla manovra è stato presentato in commissione bilancio a Montecitorio. Il costo dell'intervento, secondo quanto scritto nella relazione tecnica, è quantificabile in 12,6 milioni per il triennio 2011-2013 (Ansa).
"Per noi il testo è quello uscito dal Senato. Daremo parere contrario a tutti gli emendamenti": lo afferma il Sottosegretario all'Economia Luigi Casero, che per il governo segue la manovra, interpellato telefonicamente, in merito alla proposta di modifica alla manovra correttiva che punta a 'salvare' gli ambasciatori dai tagli (Ansa).
Tranquilli, gli ambasciatori non rischiavano di essere licenziati, di doversi trovare un altro lavoro, diventare precari, bensì si tratta solo di mettere al sicuro gli scatti di anzianità. Cospicui. Scommettiamo che l’emendamento, nonostante l’asserita blindatura della manovra, passerà? In tal modo l’onore, e soprattutto le prebende, delle feluche sarà salvo.
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Non sono più giovani. E neppure adulti. I protagonisti della "generazione perduta" anche se passano attraverso la tempesta di diverse esperienze, spesso caratterizzate dal disagio, non riescono con il tempo a trasformare se stessi in qualcosa che li porti oltre le possibilità inespresse e li faccia uscire dall'ombra di un'identità indefinita. Per colpa del lavoro che non c'è, di una società sempre più "instabile" che gli sottrae opportunità, ma anche per caratteristiche proprie. E per la responsabilità di chi non gli offre gli strumenti di supporto che sembrano sempre più necessari. E' questo uno dei risultati emersi dall'indagine realizzata dal dipartimento di scienze relazionali "G. Iacono" dell'università di Napoli "Federico II" (la Repubblica, 20 luglio).
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Contro la crisi di vocazioni la suora recluta sul blog. Nuovi sistemi per arginare l'emorragia di vocazioni che in pochi anni rischia di svuotare conventi e abbazie. A Roma si tiene un corso per formare le "animatrici". Il loro compito? Andare tra le giovani, in cerca di novizie. Il seminario è organizzato dall'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (la Repubblica, 21 luglio).



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