mercoledì 31 marzo 2010

Sfrontatezza operativa difficilmente eguagliabile



L’Aereonautica militare italiana informa che i primi velivoli in servizio dei 121 caccia EF-2000 Typhoon (il quotidiano di Confindustria parla di 96 esemplari) ordinati dall'Aeronautica, hanno già stabilito un record di prontezza operativa difficilmente eguagliabile. Non possiamo che felicitarcene.
Si tratta di aggeggi che volano a migliaia di litri di carburante all’ora e il cui costo finale ad esemplare non dovrebbe essere inferiore a 100 milioni di dollari più gli extra. Si tratta del supporto logistico fornito da Alenia Aeronautica, "prime contractor" di un contratto da 600 milioni di euro per il supporto della flotta italiana di EF-2000 che coinvolge anche le aziende SELEX Galileo, SELEX Communications ed Elettronica.
L’aeronautica ha già in servizio l’F-104 ASA-M, acquisito con formula di “leasing chiavi in mano” per 45 mila ore di volo complessive da effettuare, dal 2003 al 2010, con 34 F-16 ex USAF. Recentemente l’accordo è stato esteso per 14 aeroplani fino al 2012. Quindi la linea dei Tornado, un velivolo da combattimento bireattore, biposto, con ala a geometria variabile e capacità “ognitempo” che l’Aeronautica Militare ha acquisito a partire dal 1982. Inoltre il monoreattore AMX, sviluppato come cacciabombardiere e ricognitore in versione monoposto e biposto (AMX-T). Infine ha acquisto sei RQ-1B Predator, n velivolo senza pilota concepito essenzialmente per compiti di ricognizione, sorveglianza e acquisizione obiettivi.
Poi gli L'AV-8B 'Plus", chiamati anche Harrier II, in carico alla marina e che fanno servizio sulla portaerei Garibalidi. Senza contare le decine di ricognitori e altri velivoli per l’addestramento, la sorveglianza e l’interdizione comprese le centinaia di elicotteri di ogni tipo e versione in dotazione alle varie armi.
Non resta che opinare sul loro numero, davvero impressionante, che dovrebbe indurre ad una qualche riflessione in un momento di gravissima crisi economica e di tagli della spesa generalizzati (stiamo parlando di decine di miliardi, di euro). Ma tale opinabilità è solo un modo, di facciata, per tacere sul fatto che sono i maiali di sempre, quelli che lucrano sulle commesse militari, sulla morte degli innocenti, che hanno bisogno degli armamenti. I padroni della società, gli schiavisti, i lacché di tutti i colori politici, che ci vorrebbero far credere che sono indispensabili alla difesa del sacro suolo patrio, dei nostri cari e soprattutto dei (loro) beni. E invece questi aerei servono per bombardare l’Iraq del petrolio, la Serbia, e ora l’Afganistan.

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