martedì 9 marzo 2010

Pedofilia divina





Una Madonna che piange "lacrime d'olio" sta richiamando decine di visitatori a Garges-Les-Gonesse, piccolo centro periferico a una ventina di chilometri da Parigi. Il quadro della Vergine si trova a casa di Esat Altindagoglu, cittadino di origine turca, che dal 12 febbraio scorso continua ad asciugare le gocce d'olio che improvvisamente hanno iniziato a cadere. La voce si sta diffondendo in tutta Europa: ogni giorno più di 50 persone arrivano "per vedere con i loro occhi il miracolo". "Il prossimo passo - afferma Altindagoglu - sarà chiedere a un vescovo di assistere alla lacrimazione, cosicché il miracolo possa essere riconosciuto ufficialmente".

I cristiani credono che un super angelo (un arcangelo con le ali molto grandi) fece visita ad una giovinetta (Lc 1,26) e le disse che uno spirito l’avrebbe messa incinta. Il catechismo cattolico chiarisce: All'annuncio dall'angelo Gabriele, come diede a conoscere Maria Vergine il suo grande amore alla purità? Risposta: All'annuncio dell'angelo Gabriele Maria Vergine diede a conoscere il suo grande amore alla purità colla sollecitudine di conservare la verginità, sollecitudine da lei dimostrata nel tempo stesso, che si sentiva destinata alla dignità di madre di Dio.

Quindi il presupposto è che la fanciulla fosse vergine, non per qualche partito preso a caso, o perché così voleva il perbenismo dell’epoca sua, ma perché si sentiva “destinata alla dignità di madre di Dio”. La giovinetta infatti risponde alla “mano sinistra di Dio”: tutto chiaro, sono qui apposta per farmi “coprire”. Il fidanzato della gravida, un artigiano, accetta senza fare una piega la situazione di fatto, come del resto l’ambiente famigliare in cui vivono. Che è quello ebraico di Palestina, duemila anni or sono. Salvo un particolare: se una giovinetta ebrea incinta avesse raccontato la metà di questa storiella, sarebbe stata lapidata sul posto.
Ora, i cristiani e segnatamente i cattolici possono credere o fingere di credere (o anche solo dubitare) che questa storiella (non la più inverosimile dei vangeli) sia vera (e quindi storicamente autentica); il punto è un altro: quelli che ci credono veramente (o postulano almeno la possibilità che corrisponda al vero), perché ci credono? Non vi è nulla di chiaro nel regno del sovrannaturale, e il cattolicesimo non si è mai liberato dell’idolatria e del politeismo. Appunto per questo, come è possibile che persone istruite e colte (vero che l’istruzione e la cultura possono fornire agli stupidi nient’altro che una maschera), per altri versi del tutto razionali, possano prestare fede a questi racconti a cui non crederebbe un qualsiasi ragazzino allevato in un ambiente non alienato? E ciò vale anche per gli antichi, non solo per i moderni.
La fantasticheria è il sogno ad occhi aperti e differisce dall’illusione in quanto chi s’illude tratta volontariamente le immagini come se fossero realtà. Quindi, le illusioni, sempre dipendenti dell’inganno, producono in molti soggetti lo stesso effetto della realtà. Si tratta solo di stupidità? Ma anche ciò che è passibile di essere considerato stupido non è forse il risultato di una determinata coscienza? E tale coscienza individuale può diventare coscienza soltanto realizzandosi nelle forme ideologiche dell’ambiente che gli vengono date: ciò vale per il linguaggio, la creazione aristica, il mito religioso, ecc..
Ed infatti, nel caso di Wojtyla, per esempio, non è possibile esplicare la sua alienazione se non si considera l’ambiente sociale e le vicende famigliari che ne hanno segnato la prima parte dell’esistenza.

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