sabato 6 febbraio 2010

Teppa



Povero Riotta, ormai è convinto della bontà dell’insalata nicoise servita dal direttore del Sole 24ore, cioè che salvare la rete dalle frottole, in nome e per conto della verità, è «operazione già non più facile, ma ancora possibile, se chi scrive è un giornalista, un autore con referenze, uno studioso, e non un ciarlatano». Una tesi che condivide con altri, nel club del “bollino blu”.

C’è qualcosa di maldestro e di patetico, ma allo stesso tempo di autentico nello sforzo di questo surrealista. Naturalmente ha bisogno di molte righe per dare del “teppista” a chi non è d’accordo, anche perché l’accusa ha bisogno di autorevoli testimoni, a cominciare da Giovanni dell’Apocalisse.

Scrive, citando la rivoluzione culturale cinese, cose che più di quarant’anni addietro furono sviluppate e divulgate molto meglio. Invece, a distanza di tre lustri da quelle vicende, Riotta scribacchiava su un quotidiano che della menzogna burocratica maoista fu uno dei principali portabandiera in Italia. La memoria al di sotto di tutto.

Caro Riotta, siamo compiaciuti per il suo gusto per l’osservazione aneddotica e dell’esplicita consapevolezza degli interessi interagenti con l’alienazione (non solo quella mediale); del resto, non ci vuole una laurea in chiacchiere per sapere che l’unico formaggio gratis è quello nella trappola del topo.

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Dichiara Massimo Marchiori: « Fra pochi anni, terminata la ricerca, […] sarà possibile fare domande precise e ottenere le poche utili, documentate risposte. Google ti dà nelle prime schermate i riferimenti più cliccati, in genere spazzatura. Il nuovo sistema qualitativo cambierebbe l’accesso alla cultura di miliardi di utenti». Perciò basta attendere un poco e avremmo accesso, a pagamento,  alla "verità certificata", cioè alla verità del denaro e del falso indiscutibile.
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A proposito di verita.com (un sito che esiste veramente) il quotidiano economico e finanziario, di-gran-lunga più importante, è controllato, sempre di-gran-lunga, dalla Confindustria.
Un po’ come se l’informazione politica fosse, di-gran-lunga, controllata dal pres.cons.min..
Per fortuna che, di-gran-lunga, non è così.


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